Giornalista e scrittore italiano. Inviato speciale del
"Popolo d'Italia" e collaboratore di vari altri quotidiani e periodici italiani,
noto pubblicista e propagandista del Fascismo, acquistò popolarità
durante il Ventennio per i suoi resoconti di viaggio (raccolti in
Asia
gialla del 1926 e in
Il cimitero degli elefanti del 1928), servizi
vari e corrispondenze di guerra. Fondò e diresse a Buenos Aires
(1930-1933) il "Mattino d'Italia"; durante la seconda guerra mondiale fu, con G.
Ansaldo, commentatore politico della radio italiana. Al termine della guerra fu
condannato per apologia del fascismo e successivamente amnistiato (Arezzo 1892 -
Roma 1946).